Disturbi dello spettro autistico

Diagnosi ed identificazione di un percorso per presa in carico del paziente nel centro specializzato e multidisciplinare mediante interventi strutturati che coinvolgano il paziente, la famiglia e le istituzioni

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Cos'è

La struttura semplice dipartimentale Disturbi dello spettro autistico si inserisce all’interno del Dipartimento di salute mentale e dipendenze (Dsmd) e si occupa della prevenzione, cura, riabilitazione delle patologie legate allo spettro autistico.

Il percorso diagnostico-terapeutico si sviluppa attraverso le seguenti fasi:

  1. valutazione multi-professionale psicodiagnostica e presa in carico presso la struttura, consulenze da parte dell’apposita equipe Asd competente per fascia d’età: accoglienza e informazione; applicazione dei protocolli specifici di diagnosi e terapia nazionali ed internazionale
  2. Definizione del “caso complesso” e attivazione della presa in carico multidisciplinare nell’ambito di un Progetto Abilitativo Sanitario e Socio-Educativo (Passe) per i minori e un Progetto Terapeutico Abilitativo Individualizzato (Ptai) per gli adulti, strutturati dall’equipe multidisciplinare che garantisce la presa in carico
  3. Supporto alla famiglia del paziente (parent training)
  4. Elaborazione dei progetti (Passe/Ptai) che saranno predisposti sulla base degli esiti della valutazione funzionale e diagnostica con monitoraggio e aggiornamenti periodici
  5. Per i pazienti in fase di transizione all’età adulta il Ptai verrà elaborato dalla Struttura: nel caso di un utente già in carico alla Npi, a partire dal 16esimo anno fino al 21esimo anno, si avvia un percorso di compresenza tra equipe fase evolutiva ed equipe fase adulta della struttura dei distrutbi dello spetto autistico
    6. Eventuale inserimento dei soggetti adulti con ASD grave, non trattabili ambulatorialmente, nelle strutture sociosanitarie semi-residenziali e residenziali

Gli interventi sono differenziati a seconda delle fasce d’età:

  • Diagnosi precoce (con strumenti diagnostici standardizzati quali: ADI-R, ADOS, ABAS) e prescrizione eventuale di accertamenti eziopatogenetici.
    Avviare un intervento precoce ed intensivo che privilegi trattamenti educativi ed abilitativi mirati all’ intersoggettività e comunicazione e finalizzati a costruire la capacità di interazione sociale con i seguenti obiettivi:
    – stimolare la comparsa del linguaggio nei bambini piccoli in età prescolare e la comunicazione funzionale;
    – favorire la comparsa di segnalatori sociali (contatto oculare, sorriso, ecc.);
    – aumentare i tempi di attenzione e collaborazione;
    – facilitare un uso appropriato degli oggetti;
    – contenere l’eventuale iperattività e ridurre le condotte disadattive (es. stereotipie motorie, condotte etero/autolesive) anche in collaborazione con l’ istituto di neuropsichiatria infantile per la farmacologia specifica se presente in comorbidità l’Adhd (sindrome da deficit di attenzione ed iperattività)
    – acquisire e potenziare l’autonomia.
  • Trattamenti per bambini in età scolare:
    in questa fascia d’età l’intervento psico-educativo rappresenta l’aspetto centrale del progetto terapeutico- riabilitativo, focalizzato sull’implementazione delle abilità già presenti e sull’educazione strutturata per il raggiungimento della massima autonomia possibile. La stesura del programma terapeutico deve quindi prendere in considerazione anche i genitori e la scuola. Per quanto riguarda la famiglia è previsto il Parent Training o la terapia mediata genitoriale. Tali interventi sono utili per il miglioramento della comunicazione sociale, la riduzione dei comportamenti-problema, il supporto alle famiglie nell’interazione con i figli, lo sviluppo e l’incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e del benessere emotivo.

 

  • Trattamento per l’età adolescenziale:
    lo sviluppo puberale nell’adolescente può determinare un incremento dell’isolamento, una maggiore frequenza di comportamenti stereotipati ed etero o auto-lesivi con intense turbe dell’umore. In questa fase diventa, dunque, importante un trattamento per incrementare le abilità adattive e gli aspetti psico-sociali.  Sono quindi utili programmi di training per l’attività sociale e l’indipendenza (organizzazione e gestione del tempo libero, con attenzione per gli interessi personali) e programmi mirati alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo.

 

  • Trattamento per l’adulto e la transizione verso l’età adulta:
    viene garantita la prosecuzione del percorso terapeutico-assistenziale (sia esso ambulatoriale, residenziale o semi-residenziale) e il mantenimento delle capacità acquisite, anche dopo il compimento del diciottesimo anno. Al compimento del 16° anno del paziente, il terapeuta referente dell’equipe dell’età evolutiva contatta l’equipe della fase adulta e concorda e avvia il percorso di transizione attraverso una progettazione condivisa.
    Durante la valutazione completa di un adulto vengono valutati i segni e sintomi caratteristici presenti nell’infanzia epermanenti nell’età adulta. Viene perciò esaminata la storia clinica nelle fasi iniziali, con focus sui problemi comportamentali, sul funzionamento a casa, a scuola e nel lavoro, sulla presenza di eventuali disabilità fisiche e intellettive o su altri disturbi del neuro-sviluppo. Sul piano terapeutico, vengono programmati interventi differenziati sulla base del livello di funzionamento: Per gli adulti con autismo ad alto funzionamento o autismo associato a disabilità intellettiva lieve, si individuano percorsi volti alla realizzazione del progetto di vita attraverso attività individuali e di gruppo (inserimenti lavorativi, creazione di gruppi appartamento, promozione della vita in autonomia). Per i pazienti con disabilità intellettiva di grado medio o grave viene proposto un protocollo di intervento specifico con la finalità di perfezionare le competenze di autonomia di base ed autogestione, favorendo la generalizzazione in contesti familiari o in ambienti protetti (ad esempio strutture semi–residenziali o residenziali) incrementando le abilità sociali e di comunicazione. Vengono inoltre favoriti interventi per migliorare le competenze adattive, promuovere attività domestiche o pre-lavorative semplici e promuovere competenze di tipo sociale e comunicativo.

Cosa offre

Dopo la diagnosi vengono effettuate le certificazioni per accedere ai benefici di legge previsti per l’ autismo e per l’ inserimento scolastico con l’avvio ed il follow-up degli interventi personalizzati riabilitativi quali la Terapia mediata genitoriale anche con tecniche di gioco ispirate al Dir, Th comportamentale, cognitivo- comportamentale con strategie di Comunicazione Aumentativa e strutturazione Teacch nelle scuole ed in ambiente naturale per l’ acquisizione delle autonomie.

I trattamenti saranno articolati in pacchetti di prestazioni ambulatoriali e differenziati in quattro fasce d’età in cui si connotano bisogni differenti che richiedono diversi interventi:

  1. periodo da 0 a 5 anni o pre-scolare
  2. periodo dai 6 agli 11 anni o scolare-prepuberale
  3. periodo dai 12 ai 18 anni o puberale-adolescenziale
  4. periodo dell’età adulta

Come accedere al servizio

La modalità di accesso avviene attraverso:

  • prescrizione medica da parte di specialisti del SSN, del Pediatra di libera scelta (PLS) o del Medico di Medicina Generale (MMG)
  • Invio dai servizi specialistici (NPI, UONPIA, CSM, SPDC), con regolare impegnativa.

Cosa serve

Tessera sanitaria, eventuali certificati e documentazione clinica pregressa

Strutture che erogano il servizio

Riferimenti

Ulteriori informazioni

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