Rete istituzionale contro la violenza sulle donne: il Convegno
Un incontro per promuovere una giornata di confronto tra istituzioni regionali e locali, servizi sanitari, forze dell’ordine e realtà sociali
Sassari, 26 novembre 2025 – “Abbiamo il dovere di andare oltre la singola ricorrenza così da liberare le voci che hanno paura e far sì che nessuna donna si senta lasciata sola”. E’ questo l’appello che il commissario straordinario della Asl di Sassari, Paolo Tauro, ha lanciato durante il convegno “La Rete istituzionale contro la violenza sulle donne: prevenzione, tutela e responsabilità”, organizzato dalla Asl n. 1 di Sassari con il patrocinio dell’Università degli studi di Sassari, per promuovere una giornata di confronto tra istituzioni regionali e locali, servizi sanitari, forze dell’ordine e realtà sociali del territorio in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
“Sono oltre 50 le donne uccise nel 2025 in Italia; un numero spaventoso che racconta solo una parte della realtà, perché accanto ai femminicidi ci sono migliaia di casi di violenza psicologica, economica, stalking e molestie di lavoro. Forme di abuso spesso silenziose, difficili da riconoscere persino per chi le subisce.”, aggiunte Tauro, che fa un invito alla folta platea: “la discriminazione è il principale veicolo di violenza di genere, per questo la prevenzione richiede un lavoro che coinvolge tutti noi: dobbiamo però spogliarci di abiti mentali che purtroppo continuano a resistere nelle nostre vite”.
Un appello a cui ha fatto seguito l’intervento Grazia La Fauci, Prefetta di Sassari, “Siamo dinanzi ad un problema di educazione da affrontare, perché oggi ci sono temi come controllo, possesso, dominio, discriminazione, con cui voi ragazzi dovete fare i conti. Il problema ha radici antiche su cui il nostro Parlamento ha fatto un percorso a tappe, per arrivare a riconoscere oggi il delitto di femminicidio; il percorso ancora non è completo e deve essere ulteriormente arricchito, perchè abbiamo capito che non è più una questione di sole leggi ma e’ una questione culturale e di empatica che riguarda tutti noi”.
Il Magnifico Rettore dell’ Università degli Studi di Sassari, Gavino Mariotti, ha ricordato quanto sia importante questa giornata nella quale sono stati coinvolti tanti ragazzi e ragazze delle scuole; ha ribadito come le istituzioni siano chiamate a lavorare in sinergia per tutelare le vittime di violenza e i loro figli, che subiscono le scelte di chi quella violenza ha perpetrato.
All’incontro, organizzato nell’Aula magna dell’Università degli studi di Sassari e moderato dalla Direttrice dei Servizi socio sanitari della Asl di Sassari, Gianfranca Nieddu, erano presenti anche Filiberto Mastrapasqua, Questore di Sassari, Anna Maria Massenti, Ufficio Scolastico Regionale, ambito territoriale di Sassari, Salvatore Lorenzoni, Presidente Ordine provinciale dei Medici, Maria Antonietta Muroni, Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Sassari, Fulvia Ferrari, delegata del Difensore civico regionale.
“In questo percorso, il posto che ciascuno di noi occupa diventa essenziale: istituzioni, operatori sanitari e sociali, comunità educante, cittadini. Solo riconoscendo il nostro ruolo e la nostra responsabilità all’interno della società, possiamo contribuire alla costruzione di un ambiente relazionale sicuro, rispettoso e capace di accogliere. La violenza di genere non è un destino né un fatto privato: è un problema sociale, culturale e istituzionale”, ha detto la Nieddu.
Tra gli interventi quello di Luisella Fenu, Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Sassari, che ha affrontato il tema della “Violenza sulle donne in ambito familiare: attivazione della tutela”; seguito da Bibiana Pala, Vicario del Questore di Sassari, che ha parlato dell’azione preventiva del Questore e l’impegno della Polizia di Stato nella lotta alla violenza di genere. Maria Antonietta Cocco, Ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi nel DUMAS – Dipartimento di scienze Umanistiche e Sociali di Uniss, ha affrontato il tema “Quando genere, etnia e classe si incontrano: vulnerabilità multiple e violenza sulle donne migranti”, mentre Anna Laura Tocco, professoressa dell’Istituto comprensivo di Ittiri, ha parlato del “ruolo della scuola nella prevenzione della violenza di genere: il diario di un insegnante.”, infine Giovanna Piana, Assistente sociale Sc Consultorio per la salute della Famiglia ha affrontato il tema “Ascolto, protezione, rete: il lavoro della Asl 1 di Sassari contro la violenza invisibile”.
Carla Fundoni, Presidente Commissione Regionale Sanità, impossibilitata a partecipare per impegni istituzionali concomitanti, ha voluto comunque esser presente inviando un suo messaggio in cui ha sottolineato come “la violenza nasce da un contesto culturale, da rapporti di potere distorti, da modelli che possono essere cambiati. Cambiarli è un dovere morale prima ancora che politico, e la scuola, in questo percorso, è un luogo irrinunciabile”.
Alla giornata hanno partecipato una delegazione di studenti provenienti dal Liceo Azuni e Figari, dall’Istituto Europa, di Sassari, e dall’Istituto comprensivo di Ittiri.
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