Emergenza caldo: stop al lavoro nelle ore più critiche

Ecco cosa prevede l’ordinanza regionale e come consultare le mappe del rischio

Cantiere

Sassari, 11 luglio 2025 – Le alte temperature estive stanno mettendo a dura prova la salute dei lavoratori esposti al sole. Per questo motivo, la Regione Sardegna ha adottato un’ordinanza che impone il divieto di lavoro all’aperto nelle ore più calde della giornata per alcuni settori produttivi.

Cosa prevede l’ordinanza

Dal 9 luglio 2025 e fino al 31 agosto 2025, è vietato svolgere lavoro all’aperto nelle fasce orarie a rischio caldo estremo, dalle ore 12.30 alle 16.00, nei seguenti comparti

  • agricoltura e allevamento
  • florovivaismo
  • edilizia e cantieristica

L’obiettivo è tutelare la salute dei lavoratori che operano in condizioni potenzialmente pericolose per l’esposizione al caldo.

Nello specifico, l’ordinanza risponde all’esigenza di tutelare la salute. In particolare, è finalizzata a ridurre l’impatto dello stress termico ambientale sui lavoratori e, quindi, i rischi cui sono esposti, evitando così conseguenze gravi.

Quando scatta il divieto?

Il divieto si attiva solo nei giorni in cui il rischio è alto, secondo le mappe interattive di Worklimate, sviluppate in collaborazione con INAIL e CNR.

Come consultare la mappa di rischio?

La mappa è disponibile su worklimate.it, ed è aggiornata quotidianamente.

Basta selezionare:
• il tipo di attività: “Attività Fisica Alta”
• la località di interesse

La mappa mostra le fasce orarie in cui il rischio per la salute è da elevato a molto elevato: in questi orari scatta il divieto di lavoro all’aperto.

Cosa fare in caso di esposizione prolungata al caldo

Per i lavoratori:
• Bere spesso, evitare sforzi intensi nelle ore più calde, indossare abiti chiari e traspiranti
• Riconoscere i sintomi da colpo di calore: debolezza, nausea, vertigini, crampi

Per i datori di lavoro:
• Riorganizzare i turni
• Predisporre aree d’ombra o di refrigerio
• Formare il personale sui rischi del caldo

Sono escluse dall’applicazione del divieto le attività di pubblica utilità, Protezione civile e salvaguardia della pubblica incolumità, svolte da Pubbliche Amministrazioni, concessionari di pubblico servizio e loro appaltatori, inclusa l’Agenzia Forestas. In questi casi, i datori di lavoro dovranno comunque adottare misure adeguate a contenere il rischio per i lavoratori, secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 81/2008.

La mancata osservanza dell’ordinanza comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 650 del Codice Penale, salvo che il fatto non costituisca reato più grave.

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