Assistenza domiciliare integrata: comunicazione della Asl di Sassari

L’azienda sanitaria di Sassari risponde all’appello lanciato dal marito di una paziente e informa la popolazione sui nuovi percorsi

Signora anziana in carrozzina e operatrice sanitaria

Sassari, 13 febbraio 2023 – In merito all’articolo pubblicato il 9 febbraio scorso nelle pagine de La Nuova Sardegna, dal titolo “Mia moglie Gavina, malata terminale a cui è negato il diritto di combattere”, la Asl di Sassari, attraverso il Distretto Socio Sanitario di Alghero, precisa quanto segue:

“La nostra Azienda segue con attenzione il caso della signora Gavina e di tanti altri pazienti in carico al Servizio di Assistenza Domiciliare Integrato (Adi). 

Purtroppo alcune patologie degenerative come quelle che hanno colpito la signora Gavina chiedono uno sforzo e un impegno alla rete familiare, sociale e al Servizio Sanitario che, non sempre, riescono a muoversi con la velocità della patologia. Noi vorremmo dire ai familiari della signora e a tutti i nostri assistiti che siamo al loro fianco, e cerchiamo giornalmente di dare risposte alle loro richieste”.

Ed è per questo che come Azienda, proprio per esser più incisivi, abbiamo avviato un percorso di collaborazione e integrazione tra i tre distretti Socio Sanitari che hanno consentito, in data 8 febbraio, di effettuare la visita domiciliare con il Nutrizionista (inviato dal Distretto di Sassari), attualmente non presente nel Distretto di Alghero. Un primo passo che siamo certi andrà a migliorare l’assistenza domiciliari dei nostri pazienti”, spiega Antonietta Bifulco, direttore del Distretto socio sanitario di Alghero.

La visita della nutrizionista si è resa necessaria in seguito ad uno degli ultimi ricoveri della paziente, per effettuare una valutazione di adeguamento della terapia nutrizionale già in essere. Non c’è stata nessuna mancanza nella somministrazione delle sacche nutrizionali, ma una rimodulazione, già effettuata diverse volte, in seguito ad uno dei numerosi ricoveri della signora, causati dall’evolversi della patologia che, come detto, oltre ad esser rara, e quindi con percorsi terapeutici difficili da accertare, è degenerativa, quindi qualsiasi percorso terapeutico individuato, per i quali sono sempre stati consegnati e somministrati tutti i farmaci del caso, non potrà esser mai risolutivo.

La Asl 1 con l’istituzione di una struttura complessa di anestesia territoriale e cure palliative punta ad una gestione uniforme nei tre Distretti Socio Sanitari, delle patologie complesse, come quelle cronico – degenerative, come già avviene nella gestione dei pazienti sla nel distretto di Sassari.

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